giovedì 12 gennaio 2012

Siamo rimasti al buio !!


L'inzio del 2012 ha subito portato una bella sorpresa agli abitanti della zona di Via Leonardo da Vinci .
Per alcuni giorni tutta l' illuminazione pubblica della zona è stata  completamente assente.
Il motivo? Semplice, ignoti hanno tranciato ed asportato un tratto della linea di pubblica illuminazione interrata posta lungo la via Leonardo da Vinci per uno sviluppo di circa 40 mt. Il cavo in rame asportato lungo la via Leonardo da Vinci si trovava nel tratto compreso tra l’incrocio della via medesima con via Battisti e si sviluppava per circa 40 Ml. a Ovest dell’incrocio medesimo. Ma non solo, cavi asportati  anche via delle Passere e un tratto di Via Pascoli. Per poco più di 300 metri  dei ladri hanno rischiato la vita  per raccimolare pochi euro ma riuscendo a creare un bel danno economico alla comunità.


Proiezione Film Vento di Primavera




Venerdi 27 Gennaio presso la Biblioteca Comunale alle ore 20,30 proiezione del film Vento di primavera.

Trailer


Trama:
1942. Estate. Dopo l'invasione da parte delle truppe della Germania hitleriana gli ebrei sono stati prima obbligati a portare la Stella di David sugli indumenti, e poi sono stati progressivamente esautorati dai loro impieghi e impediti ad accedere a scuole e luoghi pubblici. Ma ora Hitler ha deciso di procedere allo sterminio di massa e vuole che il governo collaborazionista insediato a Vichy gli procuri dalla sola Parigi almeno 20.000 dei 25.000 ebrei residenti. I suddetti verranno dapprima condotti in campi di raccolta in territorio francese e poi, una volta ultimati i lavori per i forni crematori nei lager, avviati a morire. Il maresciallo Pétain aderisce senza difficoltà alla richiesta e la notte del 16 luglio (i tedeschi avevano chiesto il 14 dimenticando la festa nazionale) la retata si svolge. Tredicimila uomini, donne e bambini ebrei vengono prelevati dalle loro abitazioni e portati nel Vélodromo d’Hiver, prima tappa del loro calvario.

Il punto di vista che il film assume è quello di alcuni bambini che vivono nel quartiere di Montmartre e, in particolare quello del decenne Joseph. Vogliamo concentrarci sull’invito a vedere il film superando l’atteggiamento che è stato purtroppo fatto proprio da alcuni di quelli a cui il produttore Ilan Goldman (forte del successo si La vie en rose) si è rivolto perché partecipassero all’impresa. “È storia antica”, “Non importa a nessuno”. Non è storia antica e la regista Rose Bosch è riuscita nell’intento di farcela percepire come purtroppo attuale. Intendiamoci: tutto è filologicamente coerente con l’epoca con cui si sono svolti i fatti. Fatti che il cinema francese non aveva mai affrontato con tanta precisa e documentata forza se non in un documentario televisivo e che ora riemergono come memoria del passato ma anche come monito sul presente. 
La Bosch lavora su una tripartizione narrativa. Da un lato Hitler nel suo buen retiro del Berghof, dall’altro Pétain, Laval e i loro accoliti e, nel mezzo, le famiglie ebraiche colte nella loro quotidianità all’interno della quale sono stati inoculati ad arte (anche grazie al media più diffuso all’epoca, la radio) i germi del più irrazionale ma efficace disprezzo per l’altro. Alimentandolo con la ripetizione delle menzogne in modo da assuefare le menti all’idea della ‘normalità’ dell’emarginazione. Il film non accusa ‘i francesi’ tout court e anzi sottolinea il fatto che se dei 25.000 ebrei 12.000 sono sfuggiti alla retata lo si deve a parigini che li hanno aiutati mettendo a repentaglio la propria esistenza. Ma resta comunque impressa nelle retine la gestione dell’intera operazione da parte di uomini che non indossano le divise delle SS o della Wehrmacht ma quelle delle forze dell’ordine e militari francesi. Allora per quegli sguardi infantili diventa ancor più difficile anche solo tentare di darsi una spiegazione di quanto accade. Così quando si assiste alle scene delle migliaia di esseri umani ammassati con pochissime cure e senz’acqua nel Velodromo non possono non tornare alla mente le immagini dello stadio di Santiago del Cile dopo il colpo di stato di Pinochet. 
Ma c’è un momento in cui si percepisce lo iato che si è insediato tra realtà e pregiudizio. Quando il dottor Sheinbaum (interpretato da un Jean Reno in cui solidità fisica e morale formano un tutt’uno) grida dinanzi all’ennesimo sopruso: “Non ne avete il diritto!” è la coscienza civile, è un’umanità vinta ma non piegata, è la Ragione che grida con lui. Ma in quello stesso istante lo spettatore ‘sente’ che si tratta di un appello irricevibile da chi sta dall’altra parte. Una parte per la quale la parola diritto ha perso qualsiasi valore, qualsiasi possibilità di confronto in cui essa torni a individuare un senso che sia davvero comune. 
Chiediamoci se questo svuotamento di significati fondamentali non abbia trovato anche nella nostra società contemporanea una sua consistenza. Chiediamocelo riflettendo sulla risposta che ci siamo dati e ringraziando questo film per avere suggerito la domanda.
(tratto dal sito mymovies)

San Mauro d' Oro

Si terrà presso la Sala del Sole sabato 14 Gennaio alle ore 20,45  delle scuole elementari l' assegnazione del San Mauro d' Oro benemerenza che come ogni anno premia realtà cittadine, associazioni, persone che si sono distinte nella nostra comunità.


sabato 7 gennaio 2012

Un Gran Bel Concerto

Ieri sera nella stupenda cornice della nostra Chiesa parrocchiale si è svolto il consueto concerto dell ' Epifania.
La temperatura mite e la qualità dei musicisti ha permesso di riempire tutti i posti a sedere della navata centrale.
Il concerto si è suddiviso in due parti dove nella prima si è potuto ascoltare le classiche musiche natalizie e nella seconda le arie di famose opere liriche.
Ha fatto sicuramente piacere sapere che tutti e quattro musicisti erano della nostra provincia in particolare il soprano Cinzia Sassi Sanpaolese "acquisita" e Silvia Pezzotta di Cenate . 






 Ma aldilà della provenienza hanno regalato un ora e mezza di ottima musica alternando composizioni classiche di Schubert a composizioni più moderne come "Odissea Veneziana" del Rondò Veneziano o Gabriel's oboe di Ennio Morricone colonna sonora del film Mission.
Nella seconda parte del concerto è ulteriormente  aumentato il coinvolgimento del pubblico che ha trasmesso il suo calore a musicisti e cantanti infondendo quella tranquillità per un esibizione senza pecche. 
Il violino di Moira Scaravaggi ha trascinato il pubblico nella marcia di Radetzky (peccato che il pubblico non ha accompagnato con il classico battito delle mani :-) )  gran finale con il baritono Denis Bacis insieme al soprano Cinzia Sassi nell' aria tratta da il "Don Giovanni" La ci darem la mano .
 Un grazie particolare al baritono Bacis che nonostante non fosse al pieno delle sue forze non se l' è sentita di mancare al concerto. 




Al prossimo anno !


Foto per gentile concessione di Valerio Merli 

lunedì 2 gennaio 2012